Sono stato ingannato...
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Sono stato ingannato...
L'etica nella fotografia
Vorrei lanciare questa discussione (che potrebbe diventare infinita data la vastità dell'argomento) per capire se il mio
concetto sull'argomento è ristretto ad una branca della fotografia e se è possibile stabilire dei confini o delle regole da
rispettare.
Fino a pochi anni fa la fotografia era solamente "riproduzione della realtà".
Quando si guardava una foto era scontato, che la materia fotografata in quell'istante era stata "realtà".
Adesso le tecniche di post produzione digitale permettono elaborazioni della realtà così precise, tali da non essere notate dallo spettatore.
Faccio subito l'esempio che per me è il più grave: Mi è capitato di vedere qualche foto di reportage di strada molto bella. Il risultato era perfetto ed io non mi sono accorto di niente. Ho saputo in seguito ( per vie traverse) che i personaggi erano presi da più foto ed era stato fatto un collage. Questo significa ingannare lo spettatore! Peccato grave!
Non sarebbe giusto che le fotografie esposte avessero allegata una "dichiarazione" che spieghi eventuali elaborazioni?
Vorrei lanciare questa discussione (che potrebbe diventare infinita data la vastità dell'argomento) per capire se il mio
concetto sull'argomento è ristretto ad una branca della fotografia e se è possibile stabilire dei confini o delle regole da
rispettare.
Fino a pochi anni fa la fotografia era solamente "riproduzione della realtà".
Quando si guardava una foto era scontato, che la materia fotografata in quell'istante era stata "realtà".
Adesso le tecniche di post produzione digitale permettono elaborazioni della realtà così precise, tali da non essere notate dallo spettatore.
Faccio subito l'esempio che per me è il più grave: Mi è capitato di vedere qualche foto di reportage di strada molto bella. Il risultato era perfetto ed io non mi sono accorto di niente. Ho saputo in seguito ( per vie traverse) che i personaggi erano presi da più foto ed era stato fatto un collage. Questo significa ingannare lo spettatore! Peccato grave!
Non sarebbe giusto che le fotografie esposte avessero allegata una "dichiarazione" che spieghi eventuali elaborazioni?
Bozza di progetto
Certo che sarebbe giusto.
Servirebbe un modello da seguire e sopratutto un'accordo fra tutti i fotoamatori.
Hai qualche idea in proposito??
Se possiedi già una bozza di progetto facci sapere le tue impressioni in merito dopodichè ne parleremo.
Servirebbe un modello da seguire e sopratutto un'accordo fra tutti i fotoamatori.
Hai qualche idea in proposito??
Se possiedi già una bozza di progetto facci sapere le tue impressioni in merito dopodichè ne parleremo.
Apollinaire- Moderatore
- Numero di messaggi : 207
Data d'iscrizione : 26.12.08
Re: Sono stato ingannato...
Difficile definire una bozza...
Purtroppo siamo nella società de "il fine giustifica i mezzi": perché raccontare che ho preso una scorciatoia per raggiungere un risultato difficile? Se la gente non se ne accorge, (della scorciatoia) tutto di guadagnato, sono un ganzo.
Secondo me sarebbe onesto dichiarare (in allegato alla fotografia presentata) gli interventi in post-produzione che abbiano alterato la realtà fisica delle cose fotografate o ne abbiano alterato alcuni elementi piuttosto che altri.
E' un discorso generico, lo so, ma il difficile sta proprio nello stabilire "che cosa" è importante dichiarare.
Purtroppo siamo nella società de "il fine giustifica i mezzi": perché raccontare che ho preso una scorciatoia per raggiungere un risultato difficile? Se la gente non se ne accorge, (della scorciatoia) tutto di guadagnato, sono un ganzo.
Secondo me sarebbe onesto dichiarare (in allegato alla fotografia presentata) gli interventi in post-produzione che abbiano alterato la realtà fisica delle cose fotografate o ne abbiano alterato alcuni elementi piuttosto che altri.
E' un discorso generico, lo so, ma il difficile sta proprio nello stabilire "che cosa" è importante dichiarare.
Chiamiamo le cose con il loro nome.
Buona la tua proposta.
Devo confessare che a me le modifiche sull'immagini non danno troppa noia, l'importante che abbiano una buona giustificazione e che ne venga fatto buon uso.
Il problema rimane la fedeltà di scatto.
Dove sono i limiti di questo abuso?
C'è già chi non esce più di casa e compone immagini prendendo elementi di quà e di la......se questa è fotografia colorare al computer diventa pittura!!
Occorre chiamare le cose con il suo nome e queste per me sono "Immagini creative" non fotografia.
Noi apprezziamo la fotografia che porta con se l'emozione dell'incontro e del rapporto umano, lo scatto che racconta il vero ed anche la bellezza del difetto che rende l'immagine quanto più reale.
Le cose perfette sono finte e sono il preludio al crollo delle passioni.
Più anima e meno tecnica!!!!
Devo confessare che a me le modifiche sull'immagini non danno troppa noia, l'importante che abbiano una buona giustificazione e che ne venga fatto buon uso.
Il problema rimane la fedeltà di scatto.
Dove sono i limiti di questo abuso?
C'è già chi non esce più di casa e compone immagini prendendo elementi di quà e di la......se questa è fotografia colorare al computer diventa pittura!!
Occorre chiamare le cose con il suo nome e queste per me sono "Immagini creative" non fotografia.
Noi apprezziamo la fotografia che porta con se l'emozione dell'incontro e del rapporto umano, lo scatto che racconta il vero ed anche la bellezza del difetto che rende l'immagine quanto più reale.
Le cose perfette sono finte e sono il preludio al crollo delle passioni.
Più anima e meno tecnica!!!!
Apollinaire- Moderatore
- Numero di messaggi : 207
Data d'iscrizione : 26.12.08
regole etiche all''estero
Da un recente dibattito con Francesco Zizola, svoltosi in occasione del premio Pisa per la fotografia, son venuto a sapere che negli Stati Uniti sono "all'avanguardia" sul tema dell'etica. I professionisti devono seguire regole ferree. Nel campo del reportage, ad esempio, vige la regola per cui non si puo' spostare un solo pixel dll'immagine originale ma solo variarne il colore. Quando vengono smascherate delle manipolazioni sulle foto, tutti i responsabili vengono licenziati in tronco: fotografo e direttore della rivista. La regola è che se hai mentito puoi mentire di nuovo!
Per l'italia, questa è fantascenza come i film di star trek...
Per l'italia, questa è fantascenza come i film di star trek...
Voce gieffiana
Ho letto qualcosa in passato sull'importanza che gli americani danno all'etica fotografica.
Mi ricordo di una foto ,taroccata, pubblicata , per sbaglio,sul Nathional Geographic e delle ritorsioni penali subite dall'autore-imbonitore.
Ribadisco la necessità di regole da attuare principalmente a livello professionale e poi anche al nostro livello di foto-amatori.
Se le cose non partono dall'alto in modo chiaro e deciso difficilmente il volgo attuerà arbitrariamente delle regole.
Non ci resta di indignanrsi ogno volta che osserviamo quei "cartoni animati" che troppo spesso vediamo appesi nelle vetrine più prestigiose,locali e nazionali.
La nostra voce ,la voce del GFI, sarà comunque sempre interessata a questa tematica.
Mi ricordo di una foto ,taroccata, pubblicata , per sbaglio,sul Nathional Geographic e delle ritorsioni penali subite dall'autore-imbonitore.
Ribadisco la necessità di regole da attuare principalmente a livello professionale e poi anche al nostro livello di foto-amatori.
Se le cose non partono dall'alto in modo chiaro e deciso difficilmente il volgo attuerà arbitrariamente delle regole.
Non ci resta di indignanrsi ogno volta che osserviamo quei "cartoni animati" che troppo spesso vediamo appesi nelle vetrine più prestigiose,locali e nazionali.
La nostra voce ,la voce del GFI, sarà comunque sempre interessata a questa tematica.
Apollinaire- Moderatore
- Numero di messaggi : 207
Data d'iscrizione : 26.12.08
Ritaglio quindi sono!!
Cito il testo:
"Mi è capitato di vedere qualche foto di reportage di strada molto bella. Il risultato era perfetto ed io non mi sono accorto di niente. Ho saputo in seguito ( per vie traverse) che i personaggi erano presi da più foto ed era stato fatto un collage. Questo significa ingannare lo spettatore! Peccato grave!
Non sarebbe giusto che le fotografie esposte avessero allegata una "dichiarazione" che spieghi eventuali elaborazioni?"
Ingannare vuol dire un'altra cosa questo è un modo di esprimersi come qualunque altro.
Non si può censurare e ghettizzare.
Questo è fermare il tempo , questo è negare nuove correnti artistiche questo è conservare e non migliorarsi.
E' giusto che il mondo delle informazioni sia pronto ad accogliere i nuovi linguaggi.
"Mi è capitato di vedere qualche foto di reportage di strada molto bella. Il risultato era perfetto ed io non mi sono accorto di niente. Ho saputo in seguito ( per vie traverse) che i personaggi erano presi da più foto ed era stato fatto un collage. Questo significa ingannare lo spettatore! Peccato grave!
Non sarebbe giusto che le fotografie esposte avessero allegata una "dichiarazione" che spieghi eventuali elaborazioni?"
Ingannare vuol dire un'altra cosa questo è un modo di esprimersi come qualunque altro.
Non si può censurare e ghettizzare.
Questo è fermare il tempo , questo è negare nuove correnti artistiche questo è conservare e non migliorarsi.
E' giusto che il mondo delle informazioni sia pronto ad accogliere i nuovi linguaggi.
Ospite- Ospite
Re: Sono stato ingannato...
Ho scelto volutamente un titolo provocatorio per aprire la discussione...
Premetto che non sono contrario all'elaborazione delle foto, ai collage, eccetera. Quando sono fatti con gusto mi piacciono molto.
Sono immagini che prendono valore proprio dal fatto che l'autore, seguendo una propria idea iniziale, crea un messaggio manipolando ed elaborando la realtà. Ritengo che sia un procedimento simile alla pittura.
Ho aperto questa discussione perché da spettatore "vorrei sapere" se sto osservando una immagine di un fatto reale o una elaborazione della realtà. A cosa mi serve saperlo?
Chiaramente da spettatore devo stabilire se la foto mi piace o no e quanto mi piace. Penso che alcuni generi come il paesaggio o il reportage acquistino gran parte del loro valore (nel caso di una bella immagine) proprio per il fatto di mostrare un attimo di realtà irripetibile (in parole povere: una cosa vera). L'esempio che ho fatto in apertura (che ha citato lo zio) è riferito ad una foto di reportage, e provo a spiegarvela: ambientata a Pisa, sui gradini di marmo, intorno al duomo, ci sono tre persone ognuna delle quali colta in un atteggiamento simpatico (alla Erwitt per intenderci).
Immagine molto bella ma ditemi voi se in questo caso specifico lo spettatore può valutare nello stesso modo un momento unico o il collage di tre momenti. E' corretto non informare (magari con una didascalia) che si tratta di collage?
Premetto che non sono contrario all'elaborazione delle foto, ai collage, eccetera. Quando sono fatti con gusto mi piacciono molto.
Sono immagini che prendono valore proprio dal fatto che l'autore, seguendo una propria idea iniziale, crea un messaggio manipolando ed elaborando la realtà. Ritengo che sia un procedimento simile alla pittura.
Ho aperto questa discussione perché da spettatore "vorrei sapere" se sto osservando una immagine di un fatto reale o una elaborazione della realtà. A cosa mi serve saperlo?
Chiaramente da spettatore devo stabilire se la foto mi piace o no e quanto mi piace. Penso che alcuni generi come il paesaggio o il reportage acquistino gran parte del loro valore (nel caso di una bella immagine) proprio per il fatto di mostrare un attimo di realtà irripetibile (in parole povere: una cosa vera). L'esempio che ho fatto in apertura (che ha citato lo zio) è riferito ad una foto di reportage, e provo a spiegarvela: ambientata a Pisa, sui gradini di marmo, intorno al duomo, ci sono tre persone ognuna delle quali colta in un atteggiamento simpatico (alla Erwitt per intenderci).
Immagine molto bella ma ditemi voi se in questo caso specifico lo spettatore può valutare nello stesso modo un momento unico o il collage di tre momenti. E' corretto non informare (magari con una didascalia) che si tratta di collage?
Risultato e non origine
E' chiaro ciò che hai detto.
Sono legittime le tue richieste: vuoi trasparenza.
Vuoi certezze, vuoi garanzie.
Ma l'arte non vuole regole poichè è libera e fluttua nel pernsiero dell'uomo.
Come si può forzare la ragione ed il gusto quando un' immagine di per se può essere interpretata arbitrariamente da ognuno di noi?
Metti l'immagine dei tre individui che hai citato te.
Metti che il suo messaggio sia "l'ironia della casualità",qualcuno ci rivedrà uno spaccato della sua vita personale altri probabilmente non ci vedranno niente di rilevante.
Cosa voglio dire con questo?
Semplicemente che il pubblico cerca il messaggio che l'immagine trasmette e non la sua fonte o veridicità.
Questo è ciò che pensa la gente dei nostri tempi.
Sono legittime le tue richieste: vuoi trasparenza.
Vuoi certezze, vuoi garanzie.
Ma l'arte non vuole regole poichè è libera e fluttua nel pernsiero dell'uomo.
Come si può forzare la ragione ed il gusto quando un' immagine di per se può essere interpretata arbitrariamente da ognuno di noi?
Metti l'immagine dei tre individui che hai citato te.
Metti che il suo messaggio sia "l'ironia della casualità",qualcuno ci rivedrà uno spaccato della sua vita personale altri probabilmente non ci vedranno niente di rilevante.
Cosa voglio dire con questo?
Semplicemente che il pubblico cerca il messaggio che l'immagine trasmette e non la sua fonte o veridicità.
Questo è ciò che pensa la gente dei nostri tempi.
Ospite- Ospite
Realtà ed elaborazione creativa, stesso risultato?
Ragionamento valido e logico il tuo, ma io rimango della mia opinione.
Forse abbiam ragione entrambi. Forse stiamo parlando di due cose diverse.
Mi spiego.
Io parlo di "fotografia" come scatto/fotogramma che imprigiona un attimo di realtà irripetibile.
Tu parli di "immagine" come un prodotto più generale, derivato dall'elaborazione intellettuale di uno o più fotogrammi.
Penso che son due tecniche diverse, in grado (per assurdo) di fornire la stessa "stampa finale" (diciamo così).
C'è qualcosa che mi sfugge e che non riesco a spiegare ma come spettatore vorrei che l'autore indicasse se sto osservando un momento reale o una elaborazione della realtà (forse anche per giudicare la bravura dell'autore riferita al procedimento adoperato).
Forse abbiam ragione entrambi. Forse stiamo parlando di due cose diverse.
Mi spiego.
Io parlo di "fotografia" come scatto/fotogramma che imprigiona un attimo di realtà irripetibile.
Tu parli di "immagine" come un prodotto più generale, derivato dall'elaborazione intellettuale di uno o più fotogrammi.
Penso che son due tecniche diverse, in grado (per assurdo) di fornire la stessa "stampa finale" (diciamo così).
C'è qualcosa che mi sfugge e che non riesco a spiegare ma come spettatore vorrei che l'autore indicasse se sto osservando un momento reale o una elaborazione della realtà (forse anche per giudicare la bravura dell'autore riferita al procedimento adoperato).
Segreti
E' legittima la tua richiesta ma forse non hai ancira trovato le corrette convinzioni per poterlo trasmettere al pubblico.
Intendo dire che questa tuo bisogno di trasparenza a tutti i costi può celare intrinsicamente una qualche lacuna o desiderio che a me sfugge.
Sono curioso di comprendere pienamente le tue ragioni, visto che ho scoperto che sei colui che ha lanciato la discussione.
Rimano in attesa di una confessione convincente per me e il pubblico.
Intendo dire che questa tuo bisogno di trasparenza a tutti i costi può celare intrinsicamente una qualche lacuna o desiderio che a me sfugge.
Sono curioso di comprendere pienamente le tue ragioni, visto che ho scoperto che sei colui che ha lanciato la discussione.
Rimano in attesa di una confessione convincente per me e il pubblico.
Ospite- Ospite
vogliamo la verita!
quale dubbio ti tortura ancora! forse i quiz t'han plagiato col vero o falso? aspetttiamo tutti in gloria la tua confessione ! ciao l f
lost frame- Numero di messaggi : 29
Data d'iscrizione : 27.12.08
Tolleranza
Aspetto con pazienza una risposta che sò che ti è difficile darmi.
Restringere l'arte con delle leggi è difficoltoso e forse vano.
La tua idea è come una manovra burocratica che vuole ingabbiare un'evento sfuggente.
L'arte è come l'acqua.
Scivola da una mano all'altra e cambia continuamente forma.
Chissà se hai ancora delle motivazioni valide da offrirmi.
Cerca di essere più tollerante.
Restringere l'arte con delle leggi è difficoltoso e forse vano.
La tua idea è come una manovra burocratica che vuole ingabbiare un'evento sfuggente.
L'arte è come l'acqua.
Scivola da una mano all'altra e cambia continuamente forma.
Chissà se hai ancora delle motivazioni valide da offrirmi.
Cerca di essere più tollerante.
Ospite- Ospite
Tolleranza o divergenza di opinioni?
Tolleranza? Io ti ho spiegato di avere un concetto della fotografa, diverso dal tuo. Non credo che significhi essere intollerante.
l'elaborazione dell'immagine, intesa come copia/incolla di porzioni di essa, diventa pittura o disegno, secondo me. Questo perché il gusto e l'inventiva dell'autore modificano la realtà. Quindi pittura e non fotografia.
Ho cercato nella mia memoria per trovare i motivi che han costruito le mie convinzioni attuali. Mi son ricordato di una rivista che ho cercato e ritrovato...
Photo dell'ottobre 1998. Festeggiava i 90 anni di HCB. Tra i vari appunti manoscritti dell'artista, vi era questo (tradotto):
"La fotografia è, per me, l'impulso spontaneo di un'attenzione visiva perpetua, che coglie l'istante e la sua eternità. Il disegno invece, attraverso la sua grafologia elabora ciò che la nostra coscienza ha colto di dell'istante. La fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione."
La fotografia elaborata è meditazione, come la pittura.
Quando un autore mi presenta una pittura o un collage camuffato da fotografia, senza avvertirmi, io mi sento ingannato perché il confine tra fotografia e pittura secondo me esiste.
Etica significa anche trasparenza, e a volte manca...
l'elaborazione dell'immagine, intesa come copia/incolla di porzioni di essa, diventa pittura o disegno, secondo me. Questo perché il gusto e l'inventiva dell'autore modificano la realtà. Quindi pittura e non fotografia.
Ho cercato nella mia memoria per trovare i motivi che han costruito le mie convinzioni attuali. Mi son ricordato di una rivista che ho cercato e ritrovato...
Photo dell'ottobre 1998. Festeggiava i 90 anni di HCB. Tra i vari appunti manoscritti dell'artista, vi era questo (tradotto):
"La fotografia è, per me, l'impulso spontaneo di un'attenzione visiva perpetua, che coglie l'istante e la sua eternità. Il disegno invece, attraverso la sua grafologia elabora ciò che la nostra coscienza ha colto di dell'istante. La fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione."
La fotografia elaborata è meditazione, come la pittura.
Quando un autore mi presenta una pittura o un collage camuffato da fotografia, senza avvertirmi, io mi sento ingannato perché il confine tra fotografia e pittura secondo me esiste.
Etica significa anche trasparenza, e a volte manca...
Libero d'ingannarti
Pallino dice:
"La fotografia elaborata è meditazione, come la pittura.
Quando un autore mi presenta una pittura o un collage camuffato da fotografia, senza avvertirmi, io mi sento ingannato perché il confine tra fotografia e pittura secondo me esiste.
Etica significa anche trasparenza, e a volte manca..."
Ho ricercato quella frase di Bresson ma non sono riuscito a trovarla.
Comunque io torno a dirti:
Hai in mano due immagini, una colta dal reale e una elaborata.
Se non riconosci la differenza come fai a sentirti ingannato?
Te vuoi mettere una censura ma il pubblico vede due belle immagini e del tuo problema secondo me se ne fotte.
Da un lato capisco la tua esigenza che è quella di avere un'informazione reale ma dall'altro mi tengo al passo con i tempi.
Cioè con un pubblico che beve ciò che gli viene dato e a cui non interessano le tue problematiche.
Ho letto su una rivista che a Parigi le riviste di moda non vogliono più fotografie ritoccate.
Questa notizia è la più bacchettona e falsa delle pretese.
E' come quando una casa automobilistica si scaglia contro l'inquinamento da petrolio.
Ipocrisia allo stato puro.
Allora io dico, accettiamo il nostro tempo e non poniamo argini di carta a fermare il fiume delle novità.
Ciò risulta vano, noioso e stancante.
"La fotografia elaborata è meditazione, come la pittura.
Quando un autore mi presenta una pittura o un collage camuffato da fotografia, senza avvertirmi, io mi sento ingannato perché il confine tra fotografia e pittura secondo me esiste.
Etica significa anche trasparenza, e a volte manca..."
Ho ricercato quella frase di Bresson ma non sono riuscito a trovarla.
Comunque io torno a dirti:
Hai in mano due immagini, una colta dal reale e una elaborata.
Se non riconosci la differenza come fai a sentirti ingannato?
Te vuoi mettere una censura ma il pubblico vede due belle immagini e del tuo problema secondo me se ne fotte.
Da un lato capisco la tua esigenza che è quella di avere un'informazione reale ma dall'altro mi tengo al passo con i tempi.
Cioè con un pubblico che beve ciò che gli viene dato e a cui non interessano le tue problematiche.
Ho letto su una rivista che a Parigi le riviste di moda non vogliono più fotografie ritoccate.
Questa notizia è la più bacchettona e falsa delle pretese.
E' come quando una casa automobilistica si scaglia contro l'inquinamento da petrolio.
Ipocrisia allo stato puro.
Allora io dico, accettiamo il nostro tempo e non poniamo argini di carta a fermare il fiume delle novità.
Ciò risulta vano, noioso e stancante.
Ospite- Ospite
Re: Sono stato ingannato...
Eccola, spero sia leggibile:zio oscare ha scritto:
...Ho ricercato quella frase di Bresson ma non sono riuscito a trovarla...
(cliccaci sopra per ingrandirla)
E' vero, in quel caso non posso sentirmi ingannato.zio oscare ha scritto:
Comunque io torno a dirti:
Hai in mano due immagini, una colta dal reale e una elaborata.
Se non riconosci la differenza come fai a sentirti ingannato?
Ma se qualcuno mi ruba 10euro dal portafoglio e non me ne accorgo, il furto c'è stato o no? Solo il ladro sa di avermi ingannato e solo lui sa di essere ladro. (sono stato provocatorio, lo so...)
Tacere la verità, secondo me, è già una mezza bugia.
Non voglio imporre niente. Preferirei che l'autore si sentisse, in coscienza sua, il dovere di avvertire il proprio pubblico se l'immagine mostrata sia elaborata o no.zio oscare ha scritto:
...Te vuoi mettere una censura...
Non vorrei sbagliarmi, ma hai fatto la descrizione di un pubblico superficiale, che magari non considera neanche la fotografia come arte...zio oscare ha scritto:
...ma il pubblico vede due belle immagini e del tuo problema secondo me se ne fotte.
Da un lato capisco la tua esigenza che è quella di avere un'informazione reale ma dall'altro mi tengo al passo con i tempi.
Cioè con un pubblico che beve ciò che gli viene dato e a cui non interessano le tue problematiche....
Quattro punti
Rispondo.
Punto 1
La scritta non si legge ma fa lo stesso.
Punto 2
Cosa importa ad un ladro di dire una "mezza bugia"?
La realtà vuole che il marito prima di scoprire le corna è felice.
Il marito è il pubblico in questo caso che apprezza l'immagine se non sà la sua origine.
Questa è una legge di vita, purtroppo.
Punto 3
La tua richiesta è lecita ma è aimè arbitraria.
Punto 4
Devo riconoscere che il pubblico non è sempre preparato all'analisi dell'immagine.
Non ha le conoscenze e non sà distinguere una foto d'autore da foto ricordo.
Non si tratta di sfiducia o di superbia da parte mia.
Credo in ciò che ho scritto.
Punto 1
La scritta non si legge ma fa lo stesso.
Punto 2
Cosa importa ad un ladro di dire una "mezza bugia"?
La realtà vuole che il marito prima di scoprire le corna è felice.
Il marito è il pubblico in questo caso che apprezza l'immagine se non sà la sua origine.
Questa è una legge di vita, purtroppo.
Punto 3
La tua richiesta è lecita ma è aimè arbitraria.
Punto 4
Devo riconoscere che il pubblico non è sempre preparato all'analisi dell'immagine.
Non ha le conoscenze e non sà distinguere una foto d'autore da foto ricordo.
Non si tratta di sfiducia o di superbia da parte mia.
Credo in ciò che ho scritto.
Ospite- Ospite
Nuovi Bresson
Ho letto la frase di Cartier-Bresson.
Concetti chiari e incisivi.
Ma quello è il pensiero di un grande uomo che ha imntrapreso quel percorso fotografico e non ha affrontato la fotografia a 360°.
Non si poteva chedere a Pollock di dipingere una scena reale e precisa, lui dipingeva con righi vorticosi e colorati che avevano però un significato cromatico e spirituale.
Voglio dire che Bresson intende parlare di quel tipo di fotografia e non di tutta.
Inoltre anche lui fu un discusso innovatore del suo stile e cosa è l'elaborazione digitale se non una nuova, discussa e provocatoria corrente creativa??
Concetti chiari e incisivi.
Ma quello è il pensiero di un grande uomo che ha imntrapreso quel percorso fotografico e non ha affrontato la fotografia a 360°.
Non si poteva chedere a Pollock di dipingere una scena reale e precisa, lui dipingeva con righi vorticosi e colorati che avevano però un significato cromatico e spirituale.
Voglio dire che Bresson intende parlare di quel tipo di fotografia e non di tutta.
Inoltre anche lui fu un discusso innovatore del suo stile e cosa è l'elaborazione digitale se non una nuova, discussa e provocatoria corrente creativa??
Ospite- Ospite
BRAVI
Ammazza che argomenti, ragazzi!
Io mi sono iscritto ma non sò se sono all'altezza della situazione.
Ho visitato il vostro sito in passato e l'altro giorno sono tornato a vederlo.
Vi faccio i complimenti per il forum (che seguo da un po) ma nel sito avrei voluto trovarci più fotografie.
Vi consiglio di curare di più quel settore poichè parlare di foto e basta è molto intellettuale ma le immagini sono quelle che contano.
Comunque bravi.
Vi aspetto per un'altro esame più avanti e se me lo permettete proverò talvolta qualche intervento.
Saluti. D.V.C.
Io mi sono iscritto ma non sò se sono all'altezza della situazione.
Ho visitato il vostro sito in passato e l'altro giorno sono tornato a vederlo.
Vi faccio i complimenti per il forum (che seguo da un po) ma nel sito avrei voluto trovarci più fotografie.
Vi consiglio di curare di più quel settore poichè parlare di foto e basta è molto intellettuale ma le immagini sono quelle che contano.
Comunque bravi.
Vi aspetto per un'altro esame più avanti e se me lo permettete proverò talvolta qualche intervento.
Saluti. D.V.C.
Ospite- Ospite
Ben arrivato... nel nostro salotto!
Ci fa piacere che tu abbia seguito le discussioni qui sul forum.
E non ti preoccupare, scrivi pure. Ci fa piacere confrontarci, più siamo meglio è!
Forse con troppa ambizione, e forse no, abbiamo soprannominato il forum con il termine di "salotto" virtuale.
L'intento primario è quello di discutere sull'aspetto "filosofico" (che parolona...) della fotografia. Possiamo aprire anche argomenti di discussione sulle attrezzature, nessuno lo vieta, ma ogni marchio (Minolta-Sony, Nikon, Canon, ecc. ) ha già i suoi forum con frequentatori preparatissi, meglio iscriversi anche a quelli per avere consigli da esperti.
Hai ragione, le foto sul sito non sono molto aggiornate...
Grazie per le risposte.
Grazie per le risposte (pubbliche e segrete).
Mi piace il vostro modo di approfondire gli argomenti fotografici.
Mi sono interessato sempre alle attrezzature e alle tecniche ma oggi noto la mancanza di profondità nei discorsi.
Cioè, siete qualcosa di diverso,in poche parole.
Grazie dell'invito.
Mi piace il vostro modo di approfondire gli argomenti fotografici.
Mi sono interessato sempre alle attrezzature e alle tecniche ma oggi noto la mancanza di profondità nei discorsi.
Cioè, siete qualcosa di diverso,in poche parole.
Grazie dell'invito.
Ospite- Ospite
Le vostre immagini
A me sinceramente piacciono molto le vostre immagini.
Quelle che mi hanno colpita di più sono quelle di Aldo p. e quelle di Vittorio M.
Sinceramente le ultime mi sono piaciute di più di tutte.
In quelle foto rivedo ciò che vorrei riuscire a fare.
L'autore ha un modo così fantasioso di rappresentare se stesso e le sue opere denotano una certa preparazione e sensibilità.
Anche a me piacerebbe avere quelle visioni e mi piacerebbe usare la macchina digitale in quel modo.
Come potrei imparare ad usare la macchina in modo così spontaneo e creativo??
Il digitale non si presenta come difficile da imparare ma ho trovato delle difficoltà nell'organizzazione delle mie idee.
Grazie ragazzi e veramente complimenti.
Quelle che mi hanno colpita di più sono quelle di Aldo p. e quelle di Vittorio M.
Sinceramente le ultime mi sono piaciute di più di tutte.
In quelle foto rivedo ciò che vorrei riuscire a fare.
L'autore ha un modo così fantasioso di rappresentare se stesso e le sue opere denotano una certa preparazione e sensibilità.
Anche a me piacerebbe avere quelle visioni e mi piacerebbe usare la macchina digitale in quel modo.
Come potrei imparare ad usare la macchina in modo così spontaneo e creativo??
Il digitale non si presenta come difficile da imparare ma ho trovato delle difficoltà nell'organizzazione delle mie idee.
Grazie ragazzi e veramente complimenti.
Ospite- Ospite
Re: Sono stato ingannato...
Benvenuta anche a teclemenza79 ha scritto:A me sinceramente piacciono molto le vostre immagini.
Quelle che mi hanno colpita di più sono quelle di Aldo p. e quelle di Vittorio M.
Sinceramente le ultime mi sono piaciute di più di tutte.
In quelle foto rivedo ciò che vorrei riuscire a fare.
L'autore ha un modo così fantasioso di rappresentare se stesso e le sue opere denotano una certa preparazione e sensibilità.
Anche a me piacerebbe avere quelle visioni e mi piacerebbe usare la macchina digitale in quel modo.
Come potrei imparare ad usare la macchina in modo così spontaneo e creativo??
Il digitale non si presenta come difficile da imparare ma ho trovato delle difficoltà nell'organizzazione delle mie idee.
Grazie ragazzi e veramente complimenti.
Approfitto del fatto che hai citato il Moretti V. e le sue foto per fare un "indovinello":
le sue, sono foto digitali o analogiche? elaborate o no? (attenzione, ho posto 2 domande)
Io lo conosco e conosco le foto nella fototeca, più avanti vi spiegherò come son state fatte... per adesso provate ad indovinare...
Elaborato ci piace.
Metto la freccia e mi inserisco nella discussione poichè sono un fotografo digitalizzato e amo il settore.
Secondo me le fotografie del socio Moretti sono molto ben calibrate sia come cromatismo che come compisizione.
Quasi sicuramente sono quanto di meglio si poteva fare con il digitale in quegl' anni lì.
Sono lavori ben fatti che trasmettono l'avvicinamento ad uno stile pittorico.
L'autore non è un fotografo convenzionale, esso spazia sicuramente in molti universi artistici e nè sà cogliere i momenti più intimi e significativi.
Ottime le foto del corpo "tatuato" sono fresche e sono ciò che la nuova fotografia amatoriale non si degna di fare.
Belle anche le prime immagini dell'autore.
In quei paesaggi si intravede il suo cammino da amante della natura e cioè cercatore della realtà a ricercatore del particolare e cioè indagatore del surreale e delle sue forme.
Se si tratta di un digitale, elaborato ha raggiunto sicuramente lo scopo di emozionare senza porci domante materialiste sulle sue origini e costruzioni.
Secondo me le fotografie del socio Moretti sono molto ben calibrate sia come cromatismo che come compisizione.
Quasi sicuramente sono quanto di meglio si poteva fare con il digitale in quegl' anni lì.
Sono lavori ben fatti che trasmettono l'avvicinamento ad uno stile pittorico.
L'autore non è un fotografo convenzionale, esso spazia sicuramente in molti universi artistici e nè sà cogliere i momenti più intimi e significativi.
Ottime le foto del corpo "tatuato" sono fresche e sono ciò che la nuova fotografia amatoriale non si degna di fare.
Belle anche le prime immagini dell'autore.
In quei paesaggi si intravede il suo cammino da amante della natura e cioè cercatore della realtà a ricercatore del particolare e cioè indagatore del surreale e delle sue forme.
Se si tratta di un digitale, elaborato ha raggiunto sicuramente lo scopo di emozionare senza porci domante materialiste sulle sue origini e costruzioni.
Ospite- Ospite
Non sono sicuro che...
Non sono sicuro che queste siano foto digitali.
Quelle delle lumache non lo sembrano e forse anche quelle del corpo.
Certo è un'ipotesi e non sono molto sicuro di ciò che ho detto.
Mi colpisce molto questo "STILE" fotografico perchè sembra libero dalle regole che molte altre dottrine mettono di sovente.
Mi piacciono le foto nella loro totalità e mi dispiace molto che non vene siano di nuove.
Mi domando (nuovamente) perchè il Moretti non ci ha fatto vedere niente di nuovo e lo dico con dispiacere poichè vedevo in lui (è un po che conosco il sito) un'autore con ampi margini di miglioramento e di evoluzione.
Dimenticavo di rispondere alle due domande e quindi azzardo un giudizio:
Foto non digitali ed elaborate con filtri o altri sistemi comunque non digitali.salve
Quelle delle lumache non lo sembrano e forse anche quelle del corpo.
Certo è un'ipotesi e non sono molto sicuro di ciò che ho detto.
Mi colpisce molto questo "STILE" fotografico perchè sembra libero dalle regole che molte altre dottrine mettono di sovente.
Mi piacciono le foto nella loro totalità e mi dispiace molto che non vene siano di nuove.
Mi domando (nuovamente) perchè il Moretti non ci ha fatto vedere niente di nuovo e lo dico con dispiacere poichè vedevo in lui (è un po che conosco il sito) un'autore con ampi margini di miglioramento e di evoluzione.
Dimenticavo di rispondere alle due domande e quindi azzardo un giudizio:
Foto non digitali ed elaborate con filtri o altri sistemi comunque non digitali.salve
Ospite- Ospite
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