Il Cappello

IL CAPPELLO

APRO LA PORTA DI CASA
E SEMPRE LO SGUARDO RIPOSA,
STANCO,
SU QUEL CAPPELLO GRIGIO,

UN’INUTILE ACCESSORIO
MI ADDOLORA COME UN SASSO NELLA PANCIA,
COME UN COLPO NELLA NUCA,

DALLA PORTA UN VENTO PREDONE ENTRA
ED IO FERMA IN UN ISTANTE INFINITO.

LA PIOGGIA BAGNA IL TAPPETO,
ESONDA PER CASA TRASCINA CON SE LA MATERIA
E CIO’ CHE MATERIA NON E’, CHE AUREO SI SPANDE.

INERME ,
IMMOBILE ED EBBRA DI UN RICORDO AFFILATO
AFFOGO D’ARIA E DI PIANTO.

E CHIUDO LA PORTA COI DENTI,
TOGLIENDO LO SGUARDO,
PENSANDO ALL’INUTILE,
SVUOTATA.

G.K.

Sò di cosa parli.
Questa sensazione è familiare anche a me.
Sei riuscita a rappresentare bene la sensazione provata.
La mancanza di una persona cara provoca sgomento e forti emozioni.
Hai usato delle parole forti e sei riuscita ad entrarmi nell'animo.

Riesco a capirla quasi tutta. E' una descrizione minuziosa di un attimo in cui il presente, i ricordi e i sentimenti si mischiano improvvisamente.
Non riesco a capire questa terzina, non capisco se la pioggia son lacrime o altro e poi la materia, l'aureo... non riesco a capire (mea culpa).

LA PIOGGIA BAGNA IL TAPPETO,
ESONDA PER CASA TRASCINA CON SE LA MATERIA
E CIO’ CHE MATERIA NON E’, CHE AUREO SI SPANDE.

p.s.: Vorrei tirare in ballo anche Apollinaire, se puo' dire qualcosa sul tema della poesia. Ricordo un suo lavoro fotografico forte, utilizzando il cappello del nonno scomparso

Prosa del “CAPPELLO”

Stavolta non voglio approfondire il testo parola per parola.
Scriverò la sensazione che traspare in questo scritto più alla larga.

Una donna rientra nella sua casa.
Al suo entrare sofferma il suo sguardo su un cappello, simbolo di una persona dolorosamente scomparsa.
La donna si blocca a riflettere.
Il pensiero è doloroso e lei quasi soffre fisicamente.
Un vento violento e freddo ( simbolo di una realtà cinica e senza memoria) la tormenta ancor di più.
Le forze della natura non rispettano la sua sofferenza anzi in questo stato lei si sente sola e disperata.
È ormai senza forze perché la ferita più lacerante a colpito al cuore.
All’ultimo chiude gli occhi e riesce a chiudere il passaggio al dolore.
Questa forza che l’aiuta a tirarsi su non è amore , non è ottimismo o fiducia ma è l’immersione nella futilità quotidiana.
Questo stato simboleggia tutti noi, perché nel momento di dolore o di solitudine ci tuffiamo nelle sciocchezze mondane o nelle banalità delle abitudini quotidiane.
Il corpo compie azioni meccaniche che distraggono la mente dal suo reale problema.

Un’altra marea di ipotesi che sono utili solo a parlare di qualcosa.
Dimmi che ne pensi.

Ps per pallino
"la pioggia e il vento sono allegorie di una devastazione fisica e mentale, lei è in balia degli eventi, senza forze)
apollinaire

Apollinaire ha centrato il significato della mia poesia al 70 %.
Ogni poesia è personale.
Il poeta non è tenuto alla spiegazione.
La prosa la fa il lettore impegnato e non l’autore.
Quello che io provo lo trasmetto in poesia e non in un racconto.
La prosa che registrate voi è la vostra “traduzione” cioè in qualche modo vi appropriate del significato dei versi ricucendoveli addosso.
Il mio modo di pensare e scrivere è personale.
La chiave della mia anima è ben nascosta.

Gentile Grace Kelly,
vorrei parlarti di una cosa che si lega molto al contenuto della tua poesia.
Anni fa ho subito la perdita di mio nonno materno, al quale ero molto affezionato.
Pochi mesi dopo la scomparsa ho avuto la necessità di mettere in fotografia quello che per me era mio nonno.
Il suo cappello è stato un simbolo per me e l'ho usato per fotografare la sua "presenza" nei luoghi a lui più cari.
Ho fotografato per due pomeriggi nel padule di massaciuccoli usando il cappello nei modi più particolari e diversi.
Il risultato è un piccolo progetto di una quindicina di diapositive che ho intitolato "Sempre Presente".
Avrei piacere che tu vedessi queste immagini.
Spero in futuro di poter aprire una pagina su questo sito.
Grazie.
apollinaire.