Le Stazioni dei Ricordi

Vittorio Moretti ha presentato un progetto fotografico a lungo tenuto nel cassetto.
Le fotografie a colori e le frasi riportate sono tutte a cura del fotografo.
La nostalgia e il ricordo sono le sensazioni che hanno ispirato l'autore che si è già fatto conoscere in passato per il suo estro creativo e per la ricerca accurata dei particolari.
Buona Visione.

E' un bel racconto.
La scelta di presentare le foto "incollate" a gruppi lo fa assomigliare ai capitoli di un libro. Ogni collage è un capitolo.
Interessante la scelta del collage. Ognuno di essi contiene un determinato insieme di foto, collegate tra loro per cromia, inquadratura e soggetti.

Curioso un fatto: prima che l'autore organizzasse l'attuale presentazione noi amici e soci del gfi avevamo scelto una nostra selezione e sequenza delle foto delle stazioni. Ebbene, il risultato era molto diverso dall'attuale. Questa è la dimostrazione che per un progetto, il fotografo è fondamentale anche per la scelta delle foto da presentare in maniera che siano funzionali al proprio messaggio.

E' interessante questa osservazione di Pallino.
Questo esempio spiega l'esigenze artistiche che ogni autore ha al momento dello scatto e dopo in fase di selezione.
Ognuno di noi legge il mondo a suo modo.
La fotografia è una forma d'arte soggettiva, ognuno è arbitro del proprio gusto.
Questa caratteristica è considerata logicamente un grande pregio ma, dico io, non sarà anche un grosso limite?



Ps Ho pubblicizzato questo progetto anche su facebook.
Credo che la pagina sia stata visitata.