Cultura Post-Scolastica...? ... si o no? ...e come?

Ho spostato alcuni interventi da altre discussioni (un po' fuori tema) e li ho incollati qui sotto.
Si parla di cultura e grace-kelly ha coniato il termine "cultura post-scolastica", mi sembra un concetto interessante...

tullio ha scritto: Tsunami fotografico
Messaggio tullio il Gio 28 Gen 2010 - 12:01
Siamo quasi a febbraio e l'onda del Lucca festival bagna ancora le nostre spiagge.
Che voglio dire?
Che l'esistenza di questa manifestazione è determinante allo sviluppo fotoamatoriale del nostro territorio.
Quella semina stà regalando frutti che ancora devono nascere.
Le manifestazioni correlate al festival continuano e presto inizierà una vera e propria scuola di fotografia.
Capite l'importanza?
Con la scuola avremo la possibilità di migliorarci e di fare un prezioso passo avnti nella preparazione e nella divulgazione della fotografia.
Ben vengano queste manifestazioni.

Ps Ho letto che anche Seravezza proporrà incontri e mostre fra Marzo e Aprile.
Informatemi.

grace-kelly ha scritto: L'aiuola
Messaggio grace-kelly il Mar 2 Feb 2010 - 12:43
E' importante che lo sviluppo della cultura da noi sia forte, presente e costante.
Se così non sarà tutto finirà prima di iniziare.
Questo perchè si piantano fiori in una terra arida.
Non bastano fondi per spargere arte occorre passione e dedizione da parte degli enti.
Dopo una prima fatica la terra sarà più fertile e allora qualche fiore spunterà da solo.

grace-kelly ha scritto: Un libro al mese toglie l'ignoranza di torno.
Messaggio grace-kelly il Gio 10 Giu 2010 - 22:15
A proposito di divulgazione la mostra di Seravezza che ho visto giorni fa è un buon esempio di educazione e formazione.
Questi eventi sono gocce nel mare ma dissetano chi vive di conoscenze e attirano chi invece per la prima volta si affaccia alla cultura post-scolastica.
Proprio così il termine post-scolastico non l'ho scelto a caso, la scuola ha imposto l'obbligo della cultura che così si è rivelata una pallosa costrizione per milioni di studenti.
Va distrutta questa visione perchè la cultura è la fonte più preziosa alla quale possiamo abbeverarci.
La conoscenza deve tornare ad essere il tesoro della vita e non un parte noiosa perchè impegnativa.
Invito tutti a leggere un libro e a vedere una mostra al mese.

tullio ha scritto: Volate basso.
Messaggio tullio il Dom 13 Giu 2010 - 11:10
Ci risiamo!!
Prima si scrivono poesie ,io non sono d'accordo ma mi sono messo a ruota per non sembrare estraneo a tutto.
Ora si va alle mostre di pittura!
Volete forse che ci mettiamo a dipingere?
Mettete i piedi per terra perchè (visti i risultati) non siete dei.
Quindi fate meno, non vi perdete per strada e testa bassa.
Più fate e peggio andate avanti.
Fate una cosa sola e non disperdete quell'infinitesimo sapere che possedete.

Devo riconoscere l'importanza di questo dibattito fra tullio e grace kelly.
La cultura che gli enti locali ci offrono (talvolta) può essere per noi una fonte preziosa per migliorare la nostra cultura e il nostro essere uomini, cioè esseri che non solo hanno bisogno di sfogare bisogni fisiologici ma che debbono saziare anche la sete di sapere.
Quando kelly parla di cultura post-scolastica vuol intendere proprio questo.
Parla di una forte necessità di conoscere e conoscersi per vivere a pieno la vita.
La conoscenza deve tornare ad essere la nostra carta d'identità che ci differenza dalle belve animali ed umane.

Nell'intervento di grace-kelly del 10 Giugno lei scrive che l'insegnamento a scuola è "una pallosa costrizione per milioni di studenti". Penso che quando sei studente la vedi in quel modo e quasi tutte le materie son pallose costrizioni...
In realtà lo studio delle materie artistiche a scuola equivale al "piantare un seme". Un seme che può germogliare o no, che può diventare una pianticella o un albero!
Le nozioni di arte che ci hanno impartito alla scuola dell'obbligo sono solo una selezione delle impronte più importanti della storia dell'arte lasciate dall'uomo. Ognuno di noi ha assorbito in modo diverso queste conoscenze ma al momento giusto (senza che nemmeno che ce ne accorgiamo) riemergo unite al proprio gusto personale e ci aiutano a indirizzare la nostra creazione o più semplicemente le preferenze da "spettatore" dell'opera altrui.

Dibattito attuale e formativo.
E' logico che fra i ragazzi è comune il desiderio di rifuggire la scuola.
Non entro in polemiche politiche ma la scuola così conformata è vista dai giovani come un'istituto tipo lbro cuore, con professori severi e nello stesso tempo demotivati quanto e più dei giovani stessi.
In generale è soggettivo ciò che ha detto Kelly e ciò che ha ribadito pallino.
La scuola non è una prigione pallosa per tutti.
Per me o per molti è una fonte continua di esperienza e conoscenze.

Abbiamo creato questa pagina per informarvi sulle attività didattiche di vostro figlio e sui cambiamenti tariffari dei buoni mensa e dei libri.
Presto pubblicheremo anche le pagelle così il buon genitore potrà obiettare la cattiva valutazione data al figlio.
Una buona scuola fatta e creata da noi.
Ci stiamo attrezzando! Grazie.

La scuola.
Quante cose potrei dire io sulla scuola?
Poche per la verità, non ho studiato molto e mi dispiace.
Vorrei poter essere un'esempio per i giovani, vorrei coinvolgere e sospingere qualcuno affinchè studi e sappia parlare e capire.
Il mondo è di chi studia e non parlo solo di arte.

Parlando di scuola e di “effetti collaterali” su i giovani studenti, vorrei intavolare un dibattito su un pensiero relativo ai calcoli matematici e alle lettere.
Dalle origini della cultura, da oggi al periodo ellenico, il sapere era diviso in due importanti fonti contrapposte.
Le lettere e la matematica.
Le lettere comprendevano la narrativa, la poesia, il teatro e la musica.
La matematica invece racchiudeva il calcolo, la geometria, la fisica e tutte le discipline figlie della ragione.
Nel passato le due fonti avevano uguale importanza.
La società e il mondo del lavoro avevano massimo rispetto per ogni tipo di studioso sia che fosse un poeta o un matematico.
Oggi dobbiamo notare che non è più così, almeno nel mondo scolastico.
Lo studio delle lettere è un ramo morto che porta frutto solo alla conoscenza dello studente e non successi in campo lavorativo.
La maggior parte dei posti di lavoro disponibili ricercano diplomato e laureati in discipline tecniche.
La ragione batte la poesia.
La praticità vince sul mondo delle lettere e dell'immaginario.
La storia , la poesia e la letteratura che sono arrivate fino a noi sono state l'energia che ha smosso l'umanità portandola fuori dal buio dell'ignoranza.
Al tempo dei greci e dei romani, un'attore di teatro era considerato un bene per la civiltà.
Fino all'inizio del secolo scorso le piazze e le strade dei nostri paesi si riempivano di persone interessate all'ascolto di cantori erranti e compagnie teatrali che rappresentavano poemi epici.
Questa forma d'arte non fu solo intrattenimento ma fu anche insegnamento di storia e di civiltà.
I contadini poveri e analfabeti apprendevano o ritrovavano valori come la patria, l'onore e l'onesta.
Valori che, guarda caso oggi, nell'era della ragione sembrano finiti nel dimenticatoio.

La scuola è un tema importante, direi fondamentale per i giovani e per tutte le società.
Non sò se un sito di fotografia può avere voce in capitolo per esprimere un parere.
Voglio dire non capisco cosa può avere in comune la fotografia con la scuola?

Sono rimasta colpita positivamente dalle parole dell'Antillunminista.
E' vero ciò che dice: il mondo dell'istruzione e quello del lavoro hanno porte aperte solo per chi usa la ragione e la tecnica.
Chi scrive e chi ama le materie umanistiche è tagliato fuori da ogni tipo di attivita remunerativa.
Chi scrive e che ama le lettere "non serve!".
Semplicemente non serve a questa società materialista e gretta.
Coraggioso l'intervento dell'anti.
Ci vuole coraggio e molta riflessione per arrivare a capire nettamente questo problema.
Voglio spezzare una lancia per i poeti, gli scrittori e gli attori.
Per tutti coloro che sognano una vita più semplice e idilliaca.
Viva gli umanisti.

Rispondo a questa frase scritta da Clemenza:

"La scuola è un tema importante, direi fondamentale per i giovani e per tutte le società.
Non sò se un sito di fotografia può avere voce in capitolo per esprimere un parere.
Voglio dire non capisco cosa può avere in comune la fotografia con la scuola?"

Vorrei dire alla cara Clemenza che un sito serio di fotografia e di cultura può liberamente spaziare su ogni tipo di discussione.
Sopratutto se si tratta di attualità.
Purtroppo è vero, la fotografia non ha niente in comune con la scuola!
Questo è veramente una pecca per i giovani e per la cultura italiana.
Se la fotografia e non solo lei, fosse parte del sistema d'istruzione sicuramente gli studenti sarebbero più ricchi di quanto non lo siano adesso.

Ho capito cosa volevi dire.
La fotografia se fosse insegnata nella scuola sarebbe recepiota meglio dai giovani.
Ma continuo a credere che certe forme d'arte non hanno senso di esistere nella scuola odierna.
Mi spiego.
Credo che la musica,la pittura,la recitazione ed altre discipline artistiche siano degne di altre collocazioni anzichè la scuola pubblica che tutto macina e sminuisce.
Certe materie necessitano di approfonditi insegnamenti, d'istituti mirati all'arte.
Le cose o si fanno per bene oppure è meglio dedicarsi ad altro.
Questo è il mio umile pensiero.
Scusate.

Perchè ti scusi del tuo pensiero? Non hai mica detto niente di osceno...
Son d'accordo sul fatto che c'è bisogno di approfondimento per trattare il tipo d'arte che piace ad una persona, ma mica tutti possono fare il liceo artistico a scappatempo...
Non son d'accordo che non si possa macinare un po' di tutti i tipi d'arte nelle scuole dell'obbligo.
Le scuole dell'obbligo danno una base culturale comune a tutti gli italiani (diciamo così), ed è una cosa importante secondo me.
A scuola mi han detto che sono arte: la pittura, la musica, eccetera... La fotografia non me l'hanno menzionata, può essere questo il motivo per cui gran parte degli italiani non la considera arte? Secondo me si.
Io, come voi, sono stato attratto da questa forma espressiva, mi sono interessato, documentato, e ho capito il suo valore nel campo delle arti. Resta il problema che chi non ha avuto questa "chiamata" considera la foto fotoricordo e basta.
Quelli che ti domandano "perchè fai le foto per strada a persone che non conosci?" fanno rivoltare Bresson nella tomba, ma secondo me è colpa della scuola che non ha dato la minima base di conoscenza in campo fotografico.

La colpa.
Di chi è la colpa?
Come siamo italiani.
Cerchiamo il colpevole e intanto abbiamo le mani sporche di marmellata.
La scuola non è colpevole da sola.
la scuola serve a istruire ma spesso sono gli studenti che non sono all'altezza.
Avete mai letto statistiche sull'andamento scolastico degli studenti europei?
La nostra soglia di cultura è fra le più basse in europa.
Che colpa ha la scuola?
Già è difficile insegnarvi l'ABC e deve insegnarvi il diaframma?
Non avete capito quali sono le priorità?
Allora Proprio è inutile stare qui a scrivervi.
All'anno la scuola dura 8 mesi lordi.
Fra malattie,scioperi ed incapacità di ogni tipo al netto ci saranno si e no tre mesi di studio e la scuola deve perdere risorse per la cultura?
E il lavoro come lo trovate? Sempre che ce ne sia.
Quindi meno chiacchere e lamentele.
Criticate la scuola per altri motivi più seri. tullio.

tullio ha scritto:...
Già è difficile insegnarvi l'ABC e deve insegnarvi il diaframma?
...

Ho tirato in ballo la scuola perché penso che sarebbe giusto insegnare le basi del linguaggio fotografico e della lettura delle immagini. Non certo la tecnica fotografica diaframma, tempi eccetera.
Siamo immersi in un mondo di immagini (foto e film) e nessuno ci ha insegnato a leggerle, non è buffo? o forse è tragico?