Su Lucca Photo Digital Fest 2010

Quest'anno caro pallino sono arrivato prima io.
Sono qui a proporre ogni tipo di commento ed opinione sulla manifestazione fotografica lucchese.
Manifestazione che grazie alla sua importanza suscita continuamente lodi e critiche in tutto il mondo fotoamatoriale vicino a noi.

Non poteva mancare.
Anche per quest'anno credo che sarà un argomento importante.
Provo a lanciare qualche domanda sull'ospite principale, Sandy Skoglund:
- cosa vi trasmettono le sue foto?
- la conoscevate già?

Ho visto qualche servizio su di lei pubblicato da Photo.
La Skoglund è una delle interpreti più importanti e originali della stage photography. La Staged Photography è una definizione data negli anni Settanta/Ottanta all’allestimento di realtà fittizie in fotografia. Questa forma di sperimentazione artistica non nasce in quegli anni, ma trova terreno fertile in quel clima postmoderno dove si sperimenta con il corpo, si gioca con il teatro, la performance e il surreale.
Per ottenere le sue immagini ipercolorate, in cui i soggetti identici emergono dallo sfondo monocromo, l’artista lavora come una regista. Costruisce set complessi, ne cura la disposizione, dirige l’azione. E’ fotografa, ma anche scultrice, arredatrice, trovarobe. I soggetti ripetuti, moltiplicati tante volte non sono frutto di elaborazioni digitali, ma di un lavoro artigianale che richiede intere giornate per costruire il set e le relative installazioni (dai pesci in ceramica, ai bicchieri che devono essere colorati e riempiti ecc).

La Skoglund non riproduce la realtà a partire da una sua ricostruzione, bensì rappresenta la finzione a partire dalla realtà. Come artista si interroga su ciò che è artificiale, sui meccanismi della finzione, su come si può manipolare la materia, entrando in relazione per contrasto, con ciò che è naturale, vero, reale.
In tutto questo, si vede come l’artista risente della cultura artistica in cui è cresciuta, sia per quanto riguarda la sperimentazione, sia per quanto riguarda il genere, sia per quanto riguarda il risultato finale (Anni Settanta).
Sono sicura che la visione diretta delle sue immagini darà un grossa emozione e una moltitudini di significati all'apparenza reconditi.
Le sue immagini sono frutto di una continua ricerca.
La rappresentazione onirica della realtà è per lei uno scudo protettivo.
Scherma la crudezza della vita reale per soffrire di meno.
Racconta il disagio e la tristezza degli uomini di tutte l'età e a parer mio lo fà con una creativa tenerezza.

Ecco un'appuntamento a cui non possiamo rinunciare.
Nel bene e anche nel male.
Lucca fà parlare i fotografi.
Ho letto i nomi che ha elencato lo zio oscare ma devo riconoscere con sincerità che non mi sono molto familiari.
Ho letto qualcosa nei trafiletti ma non posso dire di avere un quadro chiaro.
Sicuramente saranno personaggi importanti per l'ottava arte (!?).
I dirigenti della manifestazione sono abituati ad offrire il massimo della qualità.
Non vedo il momento che tutto abbia inizio.

Ci risiamo.
Siamo prossimi all'appuntamento più importante per la fotografia locale.
Un appuntamento discusso, lodato e criticato.
Personalmente sono stato sempre un pò rigido con l'evento, lo confesso!
Quest'anno le premesse non sembrano brillare molto.
Lo deduco dai nomi dei fotografi, all'80% poco conosciuti.
Questo non è un pregiudizio gratuito.
Voglio aspettare e vedere ciò che sarà.
Personalmente conosco solo Saudek e della Skoglund ho letto qualcosa.
Siamo in tempo di crisi ed anche Lucca si dirige verso mostre più economiche.
Questa edizione è anche la prima senza l' Evangelisti.
Spero di assistere ad una buona manifestazione e che ognuno possa rimanere soddisfatto artisticamente.

Ieri sera c'è stata un'interessantissima serata presso il dopolavoro ferroviario di Lucca.
Ad organizzare è stato il circolo Photo-life.
Enzo Cei è un amico e un grande fotografo.
Trasmette una sensibile professionalità e una pignoleria che sono le giuste ricette per produrre progetti importanti.
Ieri sera per lui è stata una serata in salita, complice un proiettore poco efficiente.
Nonostante la proiezione delle foto di Enzo fosse inadeguata per il suo talento, lui è riuscito comunque a rendere la serata memorabile.
Per fare quei reportage di stampo sociale lui non riesce ad essere distaccato e superficiale.
Deve e vuole entrare nella realtà che narra con tutto se stesso.
Ho scritto narra non a caso perchè Enzo ha precisato di essere un foto-narratore e non un foto reporter.
Le sue foto lasciano il segno e meritano dei palcoscenici ben più importanti.
Rispettoso ma rapace questo è il carattere della persona Cei.
Un uomo che già adulto ha cambiato vita lasciando un lavoro sicuro per una professione molto più istabile.
Sceglie di fotografare il territorio e le storie della sua gente.
Non ama il conosciuto ma cerca di raccontare ciò che è celato alla vista della moltitudine di persone.
Un'incontro indimenticabile con un grande uomo.

Come prologo, Enrico Stefanelli ha illustrato le mostre del Ldpf 2010.
Quest'anno tutte le mostre hanno un comune denominatore: la donna.
E' sicuramente un'appuntamento interessante.
Saluti.

Ps per Tullio: Una serata in compagnia di uno come Cei non è mai sprecata.
Come dici te può essere lontano dalle mire fotografiche di un fotoamatore ma secondo me può comunque insegnare qualcosa di buono anche a chi fotografa i “girasoli”.
Quando si va a questi appuntamenti bisogna essere più sereni e accondiscendenti.
Prova!

Ho assistito ad una serata indimenticabile ma nel senso negativo del termine.
Il problema tecnico ha penalizzato un lavoro professionale ma l'autore doveva essere più accorto!
Non si deve sbagliare quando si è professionisti.
Il personaggio Cei non lo posso discutere ma il pubblico si.
Il photolife si è dimostrato un circolo di bambinoni.
Ho sentito domande ingenue e complimenti obsoleti e bavosi.
Un circolo fotografico di tale nome deve curare l'aspetto intellettuale spingendo i soci ad una crescita culturale.
Insomma se non sai stai almeno zitto!
Lo Stefanelli è servito a tenere il dibattito su un livello decente.
La sua preparazione lo ha già fatto conoscere a tutto il mondo della fotografia.
E' un gran personaggio e con lui Cei il quale meriterebbe un pubblico e un'elogio ben più importante.
Saluti

Sicuramente la serata poteva andare meglio, il Cei si meritava di Più.
Non tanto per la proiezione digitale (che è un mezzo a bassa qualità intrinseca...) ma per la partecipazione attiva del pubblico.
Il Cei ha provato ad intavolare una discussione sui temi umanistici della ftotografia ma non siamo stati all'altezza di portare concetti validi e utili per tale scopo. Io, per mio limite, non riesco a fare un discorso intero e "intelligente" davanti ad un a platea del genere quindi son stato zitto zitto nel mio angolo...
Una nota sulla proiezione. Secondo me le foto del Cei perdono valore quando, quelle di vari racconti, sono prese a campione e mescolate. Secondo me bisogna vedere solo lavori interi: ogni foto è il pezzo di un mosaico (il singolo racconto), se prendiamo pezzi si più mosaici e li mescoliamo ha poco senso.

Saggio Pallino nel suo testo.
Comè importante la scelta delle foto da presentare al pubblico.
E' determinante in base al tipo di pubblico e al tipo di foto da esporre.
Con la musica è lo stesso perchè un cantante sceglie le canzoni a seconda del luogo e della gente presso il quale si appresta ad esibirsi.
Nella biografia artistica di ogni artista, ed in ogni tipo d'arte, esistono dei periodi (famosi il periodo rosa,il blu e il cubista per Picasso), durante il quale ogni autore si esprime in modo omogeneo.
La durata e il termine di questo tempo dipende dall'ispirazione, dalle esperienze e dal bisogno che un'artista ha di cambiare.
Quando cambia periodo l'autore cambia lo stile pratico d'esercizio ma cambia anche la mentalità d'esecuzione.
Se assistiamo ad un'intera opera della vita di un'artista noteremo che durante il suo decorso non si riconosce la mano fra un periodo e l'altro.
Mescolare opere (quadri, canzoni,filmati,poesie o fotografie) di tempi diversi può indurre alla confusione.
Lo spettatore occasionale apprezzerà e riconoscerà gli spunti più noti e riusciti.
Lo spettatore esperto vedrà solo una grande confusione perchè non riconoscerà il percorso stilistico dell'esecutore.
E' vero e utile ciò che dice Pallino perchè credo che la conoscenza di uno sviluppo artistico e quindi la spiegazione di un'evento creativo possono essere utili sicuramente alla crescita culturale di più persone.
Saluti dall'Antilluminista

Rispetto per Enzo Cei.
Egli non è un fotoamatore, egli (come precisa lui) è un foto narratore di professione.
Le nostre regole e i nostri gusti sono ben distinti dai suoi.
I temi che lui propone sono difficili e delicati dal lato tecnico e sopratutto dal lato umano.
E' proprio l'umanità che fa del Cei un grande uomo prima che un grande artista.
Confesso che quella sera al dopolavoro ferroviario non riuscivo a pensare alla tecnica o alle composizioni.
Il tema trattato cattura l'attenzione al massimo e non c'è modo di pensare alle cose materiali.
Certo che per lui la tecnica è fondamentale e ottimamente curata ma è come imparare a guidare.
Mentre pensa e si emoziona fotografa con la massima professionalità.
Apollinaire

Ritorna il Lucca-foto-Festiva'l,
subbugliano e fermentano le genti,
c'è forte attesa per la sua nomea,
di artisti e promotori è il carneval,
è un successone senza complimenti,
così che in me fermenta la diarrea.


Genius Loci

Allora ricapitoliamo:
se Enzo è il Cei,
e se Tullio non è Orbo,
forse Corleone sarà non vedente.
Insomma tutti e tre non vedono un palmo dal naso!
Avessero più attenzione nel vedere le cavolate che scrivono!


Genius Loci.

Ci sono già troppe critiche e polemiche ma tutto non è ancora iniziato.
Aspettate il 20 novembre e poi scrivete ciò che pensate.
Per ora sento solo pregiudizi e baggianate.
Siamo seri.

Ps sulla serata di Enzo Cei.
Mi dispiace di essere mancata ma mi meraviglio che diversi di voi erano la e nessuno conosce fisicamente l'altro!
Se questo è un gioco, giocate davvero bene.
Alla faccia degli asociali.

Personaggi famosi e fotografi conosciuti ! Talvolta la colpa e’ solo mia se non li conosco, in quanto son profondamente ignorante! Parlando dell’imminente festival lucchese, l’artista premiata ,m’ha ricordato immediatamente la copertina di un libro di Margaret Mazzantini, m’aveva colpito in libreria, piu’del contenuto! Cercando in internet si trovano notizie,da cui dedurre che nel suo genere e’ un’artista affermata :
http://www.artsblog.it/post/3458/la-stage-photography-di-sandy-skoglund-a-venezia
Si puo’ discutere , condividere o meno , ma non e’ stata scelta a caso, come penso valga per tutti gli altri che espongono! Personalmente non ho ancora valutato quale siano i piu’ congeniali al mio modo di pensare e vedere le immagini, comunque lascio le considerazioni per il dopo festival ! son per il vivere e lasciar vivere, perche’ precludere subito una visita ad una mostra, pensando che sia tutto una boiata! Non l'ha detto nessuno,ma qualcuno lo pensa Non sto certo in voglia della serata di gala al Giglio, tutto incentrato sulla pubblicita’ e sul vanto politico dell’organizzazione! Quello e’ da mo che lo evito, e quest’anno si uscira’a cena con la scultrice, meglio no?
ps Ma il Cei non ho ben capito che c'entra , tranne che esponeva l'anno passato! Forse ha detto qualcosa sulla manifestazione nella serata photolife? Non ho voglia di spulciare i vari post, qualcuno me lo raccontera' a voce, vero pallino?Statemi bene , un saluto !

Inizia oggi la discussa manifestazione.
Partono i primi Workshop.
La manifestazione dilagherà il prossimo Week-end quando tutto girerà appieno (photocaffè, incontri e serate.)
La pentola bolle prima dell'inizio equesto è solo un buon segno.
Le discussioni e i dibattiti (se costruttivi) sono concime per le idee.
Avanti Savioia, aguzzate la vista e gettatevi nella mischia!

Oggi pomeriggio ho fatto due passi a Lucca.
Cercavo un opuscolo cartaceo da consultare per programmare le mostre e gli altri eventi da vedere ma non se ne trovano.
Mi han detto che gli opuscoli li danno solo quando compri il biglietto...
Ed i biglietti si fanno solo in piazza San Michele...

Ho guardato un po' il sito www.ldpf.it vi vorrei rammentare le "Lectures": seconto me sono tre eventi molto ma molto interessanti.
http://www.ldpf.it/index.php?option=com_content&view=article&id=202&Itemid=49&lang=it

Ho visto alcune delle mostre più interessanti che si possono vedere in italia in questi giorni.
La Skoglund è un'artista completa.
Lucca deve essere fiera di poter ospitare una donna di così grandi obiettivi e possibilità.
La sua realtà è un sogno, una visione che lei riesce a trasmettere con una maestria e una delicatezza uniche.
Favoloso, un sogno ad occhi aperti.
Finalmente una fotografia nuova, moderna, lontana dalla retorica del reportage che crede di raccontare ma che annoia a morte!
Il reportage scassa veramente gli attributi, ed è inutile chiamarlo Foto narrativa, scassa lo stesso!
Racconta vicende in modo superficiale invece la Skoglund arriva in profondità.
Grazie LDPF.

Come non premiare l'idea intelligente di dedicare il festival intero alla donna?
Apprezzo davvero questo tipo di sensibilità sorta in un periodo dove certe gentilezze vengono sottovalutate.

Un'altra fantastica donna è Giorgia Fiorio.
Foto bellissime e bianco nero ben curato.
Donna Ferrato racconta la crudeltà e la violenza domestica a cui sono sottoposte migliaia di donne e bambini.
La sensibilità di queste due donne la dice lunga contro chi dice che il sesso debole non sà fotografare.
Uno schiaffo agli ignoranti.
Una mazzata ad un muro di sciocchi preconcetti.

Ho passato una giornata ricca di avvenimenti e mi sento soddisfatto e appagato.
Se avete intenzione di aspettare che un'altra città possa offrire ciò che ci dona Lucca, potete andare all'Areoporto e prenotare un volo per New York.
Saluti


Ps Rispondo a Pallino che si lamenta perchè non ha trovato il biglietto e non ha potuto vedere le mostre.............
CAZZATE. Sei un noioso eti lamenti anche per cose che non sussistono.
Visto che parli di fotografia.......spendi e fatti una cultura!!!!

Brevemente.
Concordo con i tuoi giudizi sulle mostre e sulla manifestazione.
Ma io vorrei (se permetti) insegnarti una dote che raramente l'uomo possiede: l'umiltà.
ABUSANE!!!

La Skoglund è una poetessa portata all'arte visiva.
La sua visione della vita mi ha fatto star bene.
Ho sognato, ho letto storie bellissime in ogni oggetto delle sue foto.
Sono stat partecipe di una mostra senza pari (almeno per me).
Mai nessuna mostra mi aveva fatto sentire vicino alla poesia.
Il mondo della Skoglund è reale.
Ognuno di noi immagina e sogna tutti i giorni.
Dobbiamo togliereci la maschera dela materialismo ed imparare a vedere i mondo a colori.
Un'abbraccio a tutti e viva la bella fotografia.

Che nè parli bene qualcuno mi fa piacere ma il mio approccio al Festival mi ha sinceramente lasciato sbigottito.
Non ho visto tanto (tempo c'è nè) ma quello che ho visto mi ha lasciato di sasso.
Paola Birante, con un titolo strano (parapolemi!) ha fatto delle foto stranissime prima su sfondo bianco e poi su quello nero.
Tanta evoluzione tecnica per poi proporre qualcosa di noioso e misterioso.
Non vi dico i video e vi sconsiglio di evitarli.
L'anno scorso qualcuno aveva detto che non ci dovevano essere in una manifestazione di questo tipo.
Secondo me, non voglio apparire razzista, ma il pensiero è anche il mio.
Non entro nel merito dei singoli fimati, dico solo che non ci dovrebbero essere.
Per ora vi saluto.

tullio ha scritto:Ho visto alcune delle mostre più interessanti che si possono vedere in italia in questi giorni.

Concordo, a Lucca hanno sempre venduto un buon prodotto (il festival nel suo complesso) ad un prezzo contenuto.

tullio ha scritto:Finalmente una fotografia nuova, moderna, lontana dalla retorica del reportage che crede di raccontare ma che annoia a morte!
Il reportage scassa veramente gli attributi, ed è inutile chiamarlo Foto narrativa, scassa lo stesso!
Racconta vicende in modo superficiale invece la Skoglund arriva in profondità.

Non concordo. E' solo questione di gusti. Non puoi fare paragoni tra due stili completamente diversi.
Il reportage pone le sue fondamenta nella realtà delle cose e nei fatti umani.
La foto-fantasia si basa sui sogni dell'artista che crea un set e lo fotografa.
Come puoi dire che il reportage è superficiale e la skoglund arriva in profondità? Questa volta mi sa che la cavolata l'hai detta tu...

tullio ha scritto:La sensibilità di queste due donne la dice lunga contro chi dice che il sesso debole non sà fotografare.
Uno schiaffo agli ignoranti.
Una mazzata ad un muro di sciocchi preconcetti.

I sesso debole non sa fotografare? E chi è, che fa tali affermazioni prive di senso? Io non l'avevo mai sentito dire, non frequento persone così ottuse.

tullio ha scritto:
Ps Rispondo a Pallino che si lamenta perchè non ha trovato il biglietto e non ha potuto vedere le mostre.............
CAZZATE. Sei un noioso eti lamenti anche per cose che non sussistono.
Visto che parli di fotografia.......spendi e fatti una cultura!!!!

Noioso, può essere... ma secondo me non sono is'soldi che fanno la cultura, non sono lucchese io...

LECTURE
pietro MASTURZO (fotografo- vincitore World Press Photo 2010) e ccarlo MADDALENA (scrittore) raccontano il loro lavoro come reporters free lance
Ore: 9,30
Luogo: Auditorium San Micheletto
Via San Micheletto, 3 - Lucca

LECTURE
sandy SKOGLUND “The Power of Imagination”
Ore: 15,00
Luogo: Auditorium San Micheletto
Via San Micheletto, 3 - Lucca

PHOTOCAFE
Presentazione del libro "Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni" di giovanna CALVENZI
Con: Letizia Battaglia,Giovanna Calvenzi e Daniela Zanzotto
Ore: 17,00
Luogo: Auditorium San Micheletto
Via San Micheletto, 3 - Lucca

Ieri mattina sono stata all' Auditorium San Micheletto per assistere al dibattito del fotografo Masturzo e di un giornalista.
Abbiamo visto alcune foto dell'autore e di altri fotografi del Wordl Press Photo.
Non sono un'amante della cronaca e del fotogiornalismo nello specifico, ma le discussioni di ieri mattina sono state costruttive e interessanti.
Carlo Maddalena (lo scrittore) ha raccontato aneddoti ed imprevisti della professione esponendo il tutto quasi in stile romanzesco.
Interessante anche la spiegazione di Masturzo che ha parlato delle attrezzature e delle procedure tecniche di un fotoreporter di oggi.
Nel pomeriggio ho assistito all'incontro con Sandy Skoglund.
L'artista americana ha presentato e ampiamente spiegato il suo ultimo lavoro: The power of Imagination.
Questa sequenza è un'ampia raccolta delle sue opere più famose.
Durante l'esposizione delle immagini, Sandy ha spiegato le sue ragioni ed ha rivelato le chiavi di lettura di molte immagini che, in verità, avevo ritenuto erroneamente ermetiche.
La scelta delle location e dei colori non è solamente un fattore visivo e compositivo, essa nasce da un'esigenza di raccontare un problema sociale al momento in cui esso si è rivelato.
Molte problematiche riguardano la società americana e mirano all'inquinamento, all'alimentazione, al business e alla protezione degli animali.

Purtroppo mi sono dovuta assentare e mi sono persa l'incontro con Letizia Battaglia.
Qualcuno dei presenti avrà la gentilezza di raccontarmi qualcosa.
Ciao e grazie.

Premessa.
Queste sottoscritte sono le mie sensazioni ed opinioni su ciò che ho visto e provato.
Di questo scritto me ne assumo (come sempre) la piena responsabilità.

Sono stato a Lucca ieri pomeriggio per assistere all'incontro con la Skoglund e con la Battaglia.
Fra le due signore ho visto la mostra di Ugo Conti e del Fotoclub lucchese.
Ho notato meno indicazioni per la città ma sono riuscito ad arrivare all'evento per tempo.
La fotografia della Skoglund non è nelle mie corde.
Non mi piace la costruzione dell'immagine che lei fa.
Non amo la Pop-Art a cui la sua foto mi rimanda ed in genere non apprezzo ogni forma di estetismo.
L'estetismo è segno di poco contenuto a prescindere se questo poi c'è.
Questa presupposta diffidenza si converte se poi mi vengono spiegate le ragioni di scelte e tecniche.
La Skoglund mi ha convinto poco.
Quando parla di costruzione di gatti di plastica, cani di cera,vermi di gomma e pesci di carta pesta mi sembra di aver incontrato la scenografa di Fellini.
Accetto la foto-regia ma questo è teatro ed è infinitivamente lontano dal mio modo d'intendere la fotografia.

Letizia Battaglia è stata una foto giornalista eccezionale.
Le sue immagini sono efficaci e molto forti.
Ieri sera non si è parlato di fotografia ma della sua vita.
Quando viene presentato un libro questi incontri sono sempre molto poveri.
Letizia avrebbe STRAmeritato il primo premio o Lucca Digital Photo Award come lo chiamano gli americani di lucca.
Ma la giunta, ancora una volta a preferito lo straniero, più famoso, la fotografa di gatti di plastica anzichè la donna che rischiando anche la pelle ci ha raccontato per prima le nefandezze di Cosa Nostra.
Questa è in piccolo un'italianata, nella quale si tenta di non evidenziare appieno certe tematiche scomode del bel paese.
Un'altra chance persa.Pazienza.
Viva la Skoglund ed Hosoe.
La Battaglia e il Cei sono da Premio di consolazione.

Ho apprezzato la maestria del bianco -nero di Ugo Conti anche se avrei preferito che non abusasse dell'infrarosso.
L'infrarosso non mi piace proprio, altera la realtà ed è come fotografare con un filtro continuo.
Il fotoamatore analogico dimostra la sua recondita voglia di topate digitali in tempi non sospetti.
Bravo comunque il Conti, emerge dagli altri suoi consoci.

Un'ultimo appunto: trovo stucchevole,retorico e discriminante, per le donne, questa dedica del Festival di quest'anno.
Le donne non hanno bisogno di queste celebrazione ,quali l'offensivo 8 marzo, che le relegano a domestiche casualmente intelligenti.
Dovrebbero loro stesse indignarsi contro questi ruffiani.

Vi saluto.

Purtroppo mi son perso Masturzo, ...più della fotografia poté il materasso...
Ho assistito anche io alla Lecture della skoglund. In generale le immagini mi son piaciute e l'incontro è stato interessante per capire alcune cose.
Ho capito che il successo della sua opera è dovuto soprattutto al periodo storico/fotografico in cui è stata presentata. Negli anni in cui tutto era in bianconero lei ha presentato uno stile innovativo e molto colorato. Ha rotto gli schemi, serve intelligenza e genio per fare questo. Come dice Clemenza ci sono state fornite le varie chiavi di lettura che non avevamo...
Ho capito anche il suo modo di fotografare, originale (almeno per me): Prima piazzava la macchina sul cavalletto con relativa inquadratura e poi costruiva il set artigianalmente.
Mi son piaciute due foto:
- quella delle cruccette, non tanto per il messaggio ma per la sua costruzione grafica. Se avete notato ha disposto tutti gli oggetti in modo che non si sovrapponessero mai gli uni con gli altri (visti dal punto di ripresa). Questo (unito allo sfondo uniforme) fa perdere il senso della profondità perché vengono a mancare i riferimenti.
- quella dei gatti verdi nella stanza, per il messaggio semplice ed efficace contro il nucleare. All'epoca, era un problema molto sentito.
Per il resto erano tutte immagini piacevoli anche se molte erano ripetitive o ...eccessive (non ho capito quella della marmellata spalmata su tutti i muri).

Di Letizia Battaglia ha già parlato Apollinaire. Era la presentazione del libro della sua vita (lei ha scritto di suo pugno solo l'ultimo capitolo). Donna, giornalista, fotografa e persona impegnata nel sociale. Quando avrò letto il libro magari vi saprò dire qualcosa di più.

Molto interessante anche l'incontro con la Fiorio che ha parlato dei tre elementi che ritiene essenziali per la sua fotografia: Spazio, Tempo, Luce. Concetti vicini a quelli spiegati da Roland Barthes nel suo libro.

Premessa:
Sono pienamente d'accordo con quanto espresso da Apollinaire sulle donne.
Non voglio passare per la femminista inacidita ma credo anchio che per le donne sia giunto il momento di farsi valorizzare di più.
Basta polemiche.

Ho assistito all'incontro con Giorgia Fiorio.
Fotografa di reportage che ci ha raccontato in maniera interessante le avventure per arrivare al successo.
Il suo reportage è raffinato, sembra foto studiata e ragionata perchè la perfezione del suo scatto è rilevante ma non è così.
Molto professionalmente cura i contatti e mette a suo agio il soggetto poi colpisce in modo preciso e accurato.
Le foto parlano da sole.
Mi è piaciuta anche quando si è esposta con teorie interessanti.
E' vero, come dice Giorgia, che oggi non c'è più memoria.
Non si fotografa con impegno rischiando di non tramandare il racconto del nostro tempo.
Una giovane e brava professionista parla della qualità femminile più di zuccherosi riconoscimenti sociali.
Un'abbraccio da Grace.